
Bene sotto tutti i punti di vista le prime tre uscite di allenamento del precampionato per la Robur et Fides, quest’anno guidata dal neocoach Facundo Bereziartua: i ragazzi hanno iniziato con sudore al palazzetto di San Martino a seguire le indicazioni del preparatore Emanuele Arensi. Unico assente, costretto a seguire un lavoro, di forza a parte, senza correre è Andrea Rana. Uno dei leader, emotivo e tecnico del gruppo sta seguendo un percorso differenziato perché impegnato a recuperare dal brutto, e sfortunato, infortunio alla caviglia capitato a fine giugno durante un torneo estivo di 3vs3. «Giocavamo a Santa Margherita Ligure, andando a rimbalzo ho messo la caviglia sul piede di un avversario: lui non si è accorto di nulla, era di spalle, la mia caviglia ha subito una fortissima distorsione che, per caso, non ha interessato i legamenti – spiega l’ala di Sant’Angelo, classe 1998 -. Si è girata completamente, è stato molto doloroso. Alcuni movimenti sono ancora impossibili da fare. Adesso devo completare il lavoro di recupero che dovrebbe portarmi a essere pronto per l’inizio di campionato, anche se in ritardo di preparazione, recuperando anche quel po’ di tono muscolare che inevitabilmente si è perso in questi ultimi mesi di fermo». Andrea Rana è sempre in palestra assieme ai compagni. «Io faccio i miei esercizi, senza correre, loro seguono le indicazioni del preparatore atletico e del coach – dice il giocatore “roburino” -. C’è entusiasmo, i nuovi si stanno integrando bene nel gruppo: c’è bisogno di un po’ di tempo per amalgamarsi al meglio». Il coach comincia a spiegare la sua filosofia di gioco. «Anche gli allenamenti sono improntati a dare spazio a quello che chiede l’allenatore: un gioco di corsa, con tiri rapidi e parecchio dinamico – Andrea Rana comincia a proiettare l’attenzione alla nuova stagione -. Sarà dura, ci sono molte squadre che si sono rinforzate parecchio. Vedi il Curtatone (tesserato l’ex Assigeco Ammannato ndr) e il Gussago. Noi? Non facciamo proclami ma aver mantenuto il nucleo portante della squadra, pur con l’addio di Paulinus e Boccalini, ci permette di proseguire su una buona base. I nuovi sono validi, abbiamo rotazioni più lunghe. Gli avversari sono forti, ma noi non molliamo».
Luca Mallamaci